Criteri per la selezione delle sentenze e Guida di stile per le sintesi

ECRE is currently working on redeveloping the website. Visitors can still access the database and search for asylum-related judgments up until 2021.

Introduzione

Lo European Database of Asylum Law (EDAL  - Database Europeo sul diritto all’asilo) è un database online che raccoglie la giurisprudenza interpretativa della legislazione in materia di rifugiati e di asilo di 11 Stati membri dell’Unione europea. In ciascuno Stato membro sono stati reclutati degli esperti nazionali per selezionare, riassumere, indicizzare e caricare nel database le sentenze più significative.Le sintesi di EDAL sono redatte nella lingua originale delle sentenze, sono tradotte in inglese e viene fornito un link alla sentenza originale, quando questa è disponibile.

Scopo del database - Utenti di riferimento

La giurisprudenza presente nell'EDAL è utile sia a livello interno, negli Stati interessati, sia a livello europeo. Per alcuni Stati, EDAL sta rendendo la giurisprudenza nazionale per la prima volta disponibile online in un formato aperto e flessibile.

Più in generale, il database ha lo scopo di promuovere l'armonizzazione dell'interpretazione delle Direttive e dei Regolamenti europei negli Stati membri, e di favorire una maggiore cooperazione tra gli operatori del diritto a livello europeo. 

I suoi utenti principali sono le autorità politiche e governative a tutti i livelli, le ONG, gli operatori del diritto e i funzionari degli Stati e degli organismi ed enti europei e internazionali interessati.

Direttive e Regolamenti dell’UE inclusi

  1. Direttiva Procedure 2005/85/CE e 2013/32/UE
  2. Direttiva Qualifiche 2004/83/CE e 2011/95/UE
  3. Direttiva Accoglienza 2003/9/CE e 2013/33/UE in alcuni Stati, tale Direttiva richiede un'analisi della giurisprudenza relativa al diritto del lavoro e ad organi dell'apparato amministrativo diversi dagli organi competenti in materia di asilo. Tali decisioni sono pertinenti soltanto quando rientrano chiaramente nei criteri indicati di seguito.
  4. Direttiva sul ricongiungimento familiare 2003/86/CE – tale Direttiva non si applica soltanto ai rifugiati, ma in generale la sua interpretazione è utile anche nella sua applicazione alle cause relative ai rifugiati. Per effetto di deroghe, ai rifugiati non si applicano il primo comma dell'articolo 8 e il terzo comma del paragrafo 1 dell'articolo 4; le sentenze specificamente relative a tali disposizioni possono non essere pertinenti alle cause relative ai rifugiati.
  5. Direttiva Rimpatri 2008/115/CE – tale Direttiva è di applicazione generale e non ha alcun legame specifico con il processo di riconoscimento dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria. Le sentenze relative a tale Direttiva possono essere tralasciate, a meno che, a giudizio dell'Esperto nazionale, esse abbiano un'importanza e un rilievo particolari in merito alla situazione dei richiedenti protezione.
  6. Regolamento Dublino  343/2003 e 604/2013 - Il Regolamento Dublino III dà luogo a una mole considerevole di giurisprudenza che è spesso strettamente correlata ai fatti di causa, in rapida evoluzione e proveniente da diversi organi amministrativi. Di conseguenza, EDAL si concentra in primo luogo sulle sentenze riguardanti l'attuazione o l'interpretazione del Regolamento stesso o che seguono o prendono in considerazione importanti sentenze della CEDU o della CGUE quali ad esempio: Causa C‑245/11 K c. Bundesasylamt; C-493/10 N.S. c. Segretario di Stato agli Affari Interni; C-411/10 M.E. e altri c. Refugee Applications Commissioner; Ricorso CEDU N.. 30696/09 M.S.S. c. Belgio e Grecia.

Le sentenze pertinenti a tali strumenti possono non citarli direttamente, ma verranno incluse nell'EDAL quando siano applicabili direttamente alla sostanza della causa; le relative disposizioni sono indicizzate con l'espressione “Disposizioni normative dell'UE applicabili”. 

Le sentenze relative ad altri strumenti normativi, ad es. la Direttiva anti-tratta, sono parimenti incluse in casi eccezionali quando siano di fondamentale importanza rispetto al CEAS (Sistema europeo comune di asilo).

Esperti nazionali

Agli Esperti nazionali di EDAL è richiesta una conoscenza approfondita della giurisprudenza, del diritto e delle procedure dei loro rispettivi Stati, ma anche una conoscenza generale delle sentenze già presenti nell'EDAL. Ciò è essenziale per:

  • Evitare le duplicazioni;
  • Individuare e riassumere le sentenze che riformano, contraddicono o si distinguono comunque da una sentenza già presente nell'EDAL;
  • Sviluppare l’uniformità e il confronto nell’ambito dei vari ordinamenti e tra di essi.

Una profonda conoscenza delle parole chiave di EDAL e delle disposizioni degli strumenti normativi del CEAS è inoltre essenziale per classificare e indicizzare correttamente le sintesi in modo tale da favorire il confronto tra i vari ordinamenti.

Criteri guida per la selezione delle sentenze

A.      Le sentenze selezionate devono avere una notevole importanza giurisprudenziale, cioè in esse deve essere discusso un punto di diritto rilevante e il processo motivazionale del decidente deve essere chiaro e istruttivo. Possono quindi essere incluse, ad esempio, le sentenze che hanno contribuito a determinare mutamenti di politica a livello nazionale. È importante che le sentenze siano selezionate su tale base, a prescindere dal fatto che le stesse siano considerate a favore o contro il richiedente, in modo da garantire che il database fornisca una panoramica giurisprudenziale accurata ed equilibrata a livello nazionale.

B.      Le sentenze selezionate possono:

  • Indicare un'evoluzione o un'involuzione nell'interpretazione nazionale di una norma dell'Unione europea;
  • Riaffermare l'interpretazione nazionale di una norma dell'Unione europea;
  • Occuparsi dell'applicazione o dell'interpretazione di una norma dell'Unione europea controversa o raramente esaminata;
  • Servire potenzialmente come esempio positivo o negativo per altri Stati;
  • Essere decise sulla base di disposizioni normative nazionali che differiscono dalle norme dell'Unione europea;
  • Essere influenzate da o riferirsi esplicitamente a decisioni emesse in altri ordinamenti dell'Unione europea;
  • Esaminare la portata o le modalità della trasposizione di elementi dell'acquis dell'Unione europea nell'ordinamento giuridico interno.

C.      Le sentenze devono riflettere le decisioni della CEDU e della CGUE, quando pertinenti. Esse possono:

  • Essere basate su o attuare una specifica decisione europea;
  • Esprimere una divergenza rispetto a una specifica decisione europea;
  • Dar luogo probabilmente a un ricorso/rinvio alla CEDU o alla CGUE da parte di un'istanza nazionale;
  • Esaminare come la giurisprudenza della CEDU e della CGUE è interpretata dalle corti nazionali; e/o
  • Far seguito a una decisione della CEDU o della CGUE.

D.      Le sentenze possono evidenziare lacune nel sistema di protezione esistente in alcuni Stati membri oppure mostrare casi in cui gli Stati membri hanno mantenuto standard più elevati di quelli richiesti dal diritto dell'Unione europea.È anche importante tenere conto di altre fonti di diritto in materia di asilo e di rifugiati negli Stati membri. Ad esempio, tutti gli Stati membri sono firmatari della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati, mentre molti di essi hanno ratificato trattati delle Nazioni Unite quali la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura.  Devono essere riportate anche importanti sentenze riguardanti l'applicazione delle Linee guida dell'UNHCR.

E.       Le sentenze NON devono essere:

  • Limitate alle decisioni delle corti superiori.Oltre alle sentenze delle corti superiori, possono essere considerate le decisioni dei tribunali o di organi semi-giudiziari, purché l'importanza giurisprudenziale di tali decisioni sia potenzialmente significativa e sia suscettibile di contribuire a una comprensione pan-europea dell'acquis dell'UE in materia di asilo. Tuttavia, poiché il database contiene giurisprudenza, non vi sono incluse le decisioni di prima istanza di organi amministrativi. Le sentenze delle corti o dei tribunali di grado inferiore che presentano questioni di diritto interessanti e che sono successivamente riformate da corti superiori possono essere incluse a condizione che sia chiaramente indicato che tali decisioni sono state riformate.
  • Inerenti esclusivamente alle Informazioni sul paese di origine specifiche di un paese. La giurisprudenza che si occupa di come gli organi decidenti trattano o valutano le Informazioni sul paese di origine può essere inclusa, ad esempio quando gli organi decidenti stabiliscono principi chiari da applicare nella valutazione delle Informazioni sul paese di origine. Il database è un archivio di decisioni che riguardano punti di diritto piuttosto che questioni di fatto.
  • Inerenti esclusivamente a una valutazione di credibilità basata sui fatti della specifica causa. Le sentenze in cui una parte considerevole della decisione riguarda la valutazione della credibilità non sono in generale utili e non interpretano di norma disposizioni del diritto dell'UE. Tuttavia, le sentenze che elaborino principi sull'onere e sul grado di intensità della prova e sul beneficio del dubbio, o che stabiliscano i requisiti che devono essere soddisfatti dai richiedenti, sono rilevanti e possono essere incluse.
  • Decisioni interlocutorie o altre decisioni che non contengono questioni di diritto.

Guida di stile

Poiché il database è rivolto a un'utenza varia e diffusa in tutta l'UE, il linguaggio usato deve essere accessibile a tutti gli utenti. Devono applicarsi le seguenti linee guida:

  • Assicurarsi che le sintesi delle sentenze siano redatte in modo chiaro e conciso, e che siano strutturate in modo organico;
  • Evitare i costrutti eccessivamente prolissi, come ad esempio "il Giudice X ha espresso l'avviso che..." oppure "La corte ha considerato se...";
  • Evitare i termini in latino;
  • Evitare una terminologia e una fraseologia giuridica specifica di uno Stato; ad esempio, le sintesi delle sentenze del Regno Unito e dell'Irlanda devono essere ugualmente accessibili a quanti conoscano soltanto i sistemi di civil law;
  • Usare l'espressione "richiedente dallo Stato X";
  • Usare l'espressione "il richiedente", piuttosto che "La Sig.ra X";
  • Usare frasi affermative ed evitare le frasi al passivo, quando possibile;
  • Assicurare la coerenza e l'accuratezza terminologica nel descrivere la causa e la persona coinvolta come una domanda, un appello, ecc., e un richiedente, appellante, ecc.
  • Rendere completamente anonima la sintesi eliminando qualsiasi riferimento ai nomi e agli indirizzi del richiedente e delle persone con cui quest'ultimo abita o è altrimenti associato;
  • Anche la sentenza originale, laddove caricata o resa disponibile tramite link, deve essere resa anonima in conformità con il diritto dell'UE nonché con le prescrizioni stabilite dalla normativa nazionale applicabile.

Le sintesi delle sentenze non dovrebbero eccedere 1.000 parole, a meno che sia assolutamente necessario, e non devono in alcun caso eccedere 1.350 parole.  Le sintesi non devono trattare tutti gli aspetti o questioni presenti nella causa selezionata, ma devono comunque riferire quelli che sono significativi e importanti ai fini del database. 

Uso delle parole chiave

Un uso accurato e uniforme delle parole chiave è essenziale per mantenere un grado di coerenza tra le cause e per sviluppare i collegamenti con la terminologia del CEAS, il che facilita l'analisi comparata. Tutte le parole chiave di EDAL derivano dalla terminologia usata nelle Direttive e nei Regolamenti o in altre fonti ufficiali quali l'UNHCR e l'OIM. Esse devono essere usate nelle massime e nel testo di tutte le sintesi delle sentenze. Così, per esempio, si deve usare l'espressione "minori non accompagnati" invece di "bambini separati", "struttura di alloggio" invece di "centro di accoglienza", e "protezione interna" invece di "alternativa di asilo interno", ecc. 

Modello di sintesi di sentenza

È fornito uno specifico modello per la preparazione delle sintesi delle sentenze. Agli Esperti nazionali è richiesto di attenersi strettamente a tale modello in modo da garantire l'uniformità nell'ambito del database. Si sta attualmente lavorando sul sito internet, che quando sarà completato faciliterà il caricamento diretto online di una sintesi mediante l'uso dello stesso formato.

Profili generali degli Stati

I profili generali degli Stati forniscono una panoramica del sistema normativo nazionale relativo alle domande di asilo e di protezione sussidiaria, alle decisioni e agli appelli, compresi i punti seguenti: 

  • Le persone, dove possono presentare le domande di asilo al loro arrivo (alle autorità di frontiera, ai funzionari dell'immigrazione, alla polizia, presso un ufficio/ente addetto all'asilo)? Le persone che si trovano in stato di detenzione possono presentare le domande?
  • Illustrazione dei rispettivi sistemi di civil law o di common law.
  • Organi amministrativi o giudiziari decidenti in materia di asilo: struttura, composizione, funzionamento, sistema accusatorio, sistema inquisitorio.
  • Strutture e meccanismi di appello.
  • Effetto sospensivo dell'appello.
  • Diritto alla rappresentanza legale e accesso al gratuito patrocinio.
  • I termini giuridici particolari che compaiono regolarmente nella giurisprudenza in questione e che sono tipici di un ordinamento.

I profili generali degli Stati necessitano di revisioni periodiche per essere sempre aggiornati, specialmente alla luce della riformulazione della normativa del CEAS. Le modifiche devono riflettere, ad esempio:

  • I cambiamenti apportati alle strutture di livello nazionale a seguito di sviluppi nazionali o internazionali; oppure
  • I provvedimenti da adottare per trasporre le Direttive e i Regolamenti originali e riformulati.
Resource category: 
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Resource date: 
30-09-2015